Il Parlamento si interroga sulla valenza ambientale ed economica dei ricostruiti

Il Ministero della Transizione Ecologica risponde ad un’interrogazione parlamentare che chiede sostegno per il settore della ricostruzione.

La nuova disciplina sui Criteri Ambientali Minimi potrebbe rivedere i requisiti relativi all’acquisto di pneumatici ricostruiti nell’ambito del Trasporto Pubblico Locale e scolastico su gomma.

Lo ha reso noto il Sottosegretario per la Transizione ecologica Ilaria Fontana, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Zardini incentrata sulla necessità di fornire sostegno al settore della ricostruzione, alla luce della sua valenza ambientale ed economica.

Come più volte ricordato anche da Marangoni, la normativa introdotta vent’anni fa per stabilire l’obbligo per le pubbliche amministrazioni e per i gestori di servizi pubblici di riservare ai pneumatici ricostruiti il 20% degli acquisti di pneumatici di ricambio, è purtroppo limitata dall’assenza di controlli sulla sua applicazione e dalla mancata introduzione di adeguate misure in caso di inadempienza.

La discussione parlamentare si svolge in un momento critico per il settore del pneumatico, colpito da difficoltà di approvvigionamento ed incrementi bruschi e considerevoli nei costi delle materie prime, che si traducono in mancanza di disponibilità di prodotti e, addirittura, in importanti gare d’appalto per la fornitura e gestione a costo chilometrico di pneumatici che vanno deserte.

In questo contesto e nel quadro più generale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Marangoni ritiene che la ricostruzione degli pneumatici potrebbe giocare un ruolo importante nell’ambito della transizione ecologica, in quanto rappresenta il perfetto esempio di un’economia circolare che funziona operando ad un livello più alto della gerarchia della gestione del prodotto a fine vita, privilegiando il riutilizzo (re-manufacturing), al mero riciclo e smaltimento.

La ricostruzione di un pneumatico per autobus infatti, permette un risparmio del 70% di materia prima e del 30% di CO2 dal suo processo di produzione, offrendo un prezzo inferiore all’acquisto del prodotto nuovo. Inoltre per la sua natura di economia circolare, questa attività spesso si accompagna con un servizio volto alla gestione del ciclo di vita del pneumatico e alla sua corretta manutenzione, condizione essenziale, oltre che per la sicurezza, anche per massimizzare la possibilità di allungare la vita degli pneumatici.

 

Rovereto, 24/05/2021