Economia circolare: Marangoni fra le imprese italiane più virtuose

Mercoledì scorso a Roma il presidente del Gruppo, Vittorio Marangoni, ha illustrato le best practices dell’azienda in un incontro in Confindustria con il ministro Galletti e alcune altre importanti realtà nazionali.

Roma – Quando si parla di “economia circolare” – ovvero di quell’economia che mira attraverso l’innovazione tecnologica e una migliore gestione a rendere le attività economiche più efficienti e meno impattanti per l’ambiente – si dice Marangoni. L’azienda trentina ha assunto infatti ormai un ruolo da protagonista sul tema. Una ulteriore conferma arriva da Roma, dalla sede di Confindustria, dove il presidente del Gruppo, Vittorio Marangoni, è stato chiamato a portare l’esempio virtuoso della sua azienda in un importante incontro che ha visto, fra gli altri, la presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, della parlamentare europea Simona Bonafè, e di alcune note aziende italiane.

L’incontro a cui Vittorio Marangoni è stato invitato a relazionare ha segnato di fatto un punto di svolta per il sistema Italia. Durante il convegno infatti è stato presentato in anteprima il Documento strategico che il Ministero dell’Ambiente sta realizzando (il varo del Documento avverrà nel 2018). Partirà da qui una grande svolta dell’intero nostro sistema nazionale, in direzione appunto di una economia circolare. E per sostenere questa svolta è stato firmato ufficialmente da alcune “eccellenze” economiche italiane il Manifesto “Alleanza per l’Economia Circolare”: erano presenti, fra gli altri, Patrizia Grieco presidente Enel, Mauro Micillo di Intesa Sanpaolo, Giovanni Teodorani Fabbri di Procter & Gamble, Eleonora Rizzuto del Gruppo Bulgari.

Questa dunque la cornice, in una sala Pininfarina affollata di manager e di giornalisti, in cui Vittorio Marangoni ha tenuto la sua relazione nell’ambito della tavola rotonda moderata dal giornalista del Sole 24 Ore Luca De Biase.

Vittorio Marangoni ha innanzitutto illustrato l’intera filiera che caratterizza la produzione dell’azienda trentina, con a capo naturalmente la ricostruzione degli pneumatici, settore strategico del Gruppo.

Quello degli pneumatici è il settore “pioniere” dell’economia circolare. “Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation – ha spiegato Marangoni – l’economia circolare è stata pensata per potersi interamente autorigenerare. Il settore più virtuoso del nuovo modello anti-sprechi è quello degli pneumatici, in particolare proprio attraverso la ricostruzione”.

La ricostruzione, ha proseguito il presidente Marangoni, coniuga qualità e competitività. Ed è ormai una realtà consolidata nel mondo. Basti pensare, ha ricordato ancora Vittorio Marangoni, che il 50% degli pneumatici per l’autotrasporto sono ricostruiti. E l’80% degli pneumatici degli aerei vengono ricostruiti addirittura fino a sei volte.

“I benefici della ricostruzione sono evidenti” ha affermato Vittorio Marangoni. “Consente di recuperare materia prima, ridurre le emissioni nell’atmosfera, allungare la vita del prodotto, aiutare l’economia. Si innova anche il modello di business, più centrato su di una logica di servizio che valorizzi la qualità, in modo da rappresentare un’arma in più per contrastare la concorrenza agguerrita della Cina, basata su un modello di sviluppo opposto al nostro, che consuma ambiente e risorse”.

Marangoni ha poi concluso, facendo ricorso ad alcuni numeri particolarmente significativi. “Occorrono circa cento anni a uno pneumatico per degradarsi nell’ambiente. Attraverso la ricostruzione si può allungare la vita degli pneumatici e ridurre in modo considerevole il flusso del loro smaltimento. Grazie alla ricostruzione, ogni anno nel mondo risparmiamo 4 milioni e mezzo di tonnellate di pneumatici non immessi nell’ambiente; quasi 4 miliardi di litri di petrolio e altri derivati; 8 miliardi e mezzo di euro nell’industria del trasporto”.

Rovereto, 5.12.2017